Essere non autosufficienti significa dover dipendere parzialmente o interamente da altri per vivere , uno stato della esistenza critico e nella maggior parte dei casi senza un ritorno completo alle proprie funzionalità. E’ tipico dell’avanzamento dell’età e cronicità correlate o conseguenza di gravi traumi o malattie (Ictus, Tumori, SLA, ecc.) tutti caratterizzati da difficoltà o impossibilità di movimento in presenza di facoltà cognitive attive e nei casi più drammatici solo presenza di stati vitali, cosiddetti vegetativi. In tutti questi casi la telemedicina può e deve dare un grosso contributo, intesa come monitoraggio da remoto di parametri medici e non solo , ma anche come mezzo di comunicazione, di contatto con il mondo medico, assistenziale e familiare , dunque un cardine del miglioramento della qualità della vita per chi , non per sua scelta, ne ha subito una forte degradazione. La tecnologia di monitoraggio come ben sappiamo ha oggi dei livelli di sviluppo notevoli, si va dalla semplice misurazione di frequenze cardiache, pressione ecc. alla misurazione di ECG ,glicemia, monitoraggio di soglie parametriche con invio di allarmi a medici, infermieri o altro personale addetto attraverso qualunque mezzo di telecomunicazione. Quindi la telemedicina ha tutti i requisiti per intervenire su l’intera fascia di utenti non autosufficienti a partire dalla assistenza agli anziani fino alle patologie più gravi.