Il monitoraggio della attività fisica

L’analisi dello stile di vita, che rappresenta pertanto il primo basilare passo verso il calcolo più complesso dell’esercizio fisico da praticare regolarmente, è stato fino ad ora generalmente ottenuto in maniera abbastanza sommaria, utilizzando semplici questionari (8), che benché standardizzati hanno lasciato molti punti oscuri di valutazione quantitativa dell’attività fisica quotidiana. Questo aspetto ha rappresentato da sempre il limite maggiore di questa analisi sia per i pazienti che non hanno la percezione reale del proprio stile di vita, che per i medici e tutti gli operatori sanitari stessi impegnati a formulare spesso un programma sulla base di valori incerti relativi al dispendio energetico totale del soggetto in esame. Lo sviluppo nel tempo di sistemi aggiuntivi, di facile impiego come gli accelerometri o pedometri (9) hanno progressivamente migliorato questa analisi essenziale fornendo dati oggettivi, in sostanza numeri che possano essere non solo riferiti ad un cut-off stabilito, ma anche seguiti nel tempo contribuendo pertanto in maniera essenziale sia alla valutazione realistica dello stile di vita sedentario o attivo, che all’aspetto educativo del paziente stesso che lo può verificare di volta in volta. E’ proprio in questo contesto l’aspetto essenziale che l’uso dell’accelerometro trova il suo ruolo fondamentale, soprattutto in popolazioni ad elevato rischio cardiovascolare(10), ben rappresentate nella nostra società molto sviluppata in senso tecnologico e dove sono molto diffusi gli atteggiamenti sedentari come la diffusa categoria dei soggetti ipertesi in soprappeso (11). Tra questi spesso è proprio la scarsa percezione del sedentarismo all’interno del proprio stile di vita che si associa alla comparsa della malattia 2 manifesta. In questo senso e con l’intendo di verificare e di evocare questo duplice ruolo dell’accelerometro, che è stato utilizzato l’Aiperview 500 in una popolazione di soggetti in sovrappeso ed affetti da ipertensione arteriosa di 1-2 grado nella fase iniziale e quindi prima di cominciare un programma PEF.